I fratelli Canzano, Domenico e Massimo, (meglio conosciuti nell'ambiente come i "Fratelli Tafani"), nascono nel secolo scorso (20-11-1962 e 12-10-1966) da una nota famiglia napoletana. Si ricorda il padre, Mario, gia autore di grande "fame".
Come attori teatrali cominciano nel 1988 a solcare le tavole del palcoscenico in una compagnia di San Giorgio a Cremano (NA), I Megadera , nome che deriva dallo scoglio su cui fu innalzato il Castel dell'Ovo, con la quale tuttora continuano ad esibirsi per i vari teatri accompagnati dai suoi componenti, ottimi interpreti e grandi amici, con i quali si divertono a portare in scena con naturale disinvoltura sia testi italiani che commedie nella loro lingua madre, il napoletano.
Come autori, dopo essersi prodigati nello scrivere di loro pugno e senza alcun aiuto esterno, nell'ordine: i menù dei loro matrimoni (solo i primi piatti nel 1992-1993), "Tanti Auguri" sulla torta del primo compleanno dei loro figli (Fabio 1998 - Chiara 2001 - Lorenza 2002) ed infine "Napoli torna in A" scritto sui muri per tutto il 2004, finalmente nel 2005, data in cui spinti da una forte voglia di mettersi alla prova e dalla curiosità nel vedere se dopo anni di teatro passati interpretando testi altrui ne erano in grado, si chiudono in una stanza e dopo un'incubazione di trenta giorni, a fronte di enormi sforzi fisici ma soprattutto mentali, ci regalavano la loro prima commedia teatrale inedita dal titolo "Ch' s'adda fa pe' campà" (testo copiato sicuramente da qualcun altro, visto l'ottimo risultato ottenuto).
Lusingati da cotanto "successo" e non contenti dell'enorme danno arrecato al nobilissimo mondo dell'arte teatrale, nel 2006 si sono rinchiusi nuovamente nel su scritto e dalle loro menti avariate hanno evacuato un'altra commedia dal titolo "Chell' nun è mai stata prena".
Nel Febbraio del 2007, visto che sbagliare è umano, ma perseverare è diabolico, colgono al volo l'occasione che porge loro la vita su un piatto d'argento, lo sfratto della famiglia Canzano, e da qui prendono spunto per scrivere un'altra commedia dal titolo "Ch' pacienz' ca nc' vo"; e visto che l'anno era appena cominciato ed avevano altro tempo a disposizione prima che si concludesse, finiscono in bellezza scrivendo un altro testo (uno all'anno non gli bastava più) dal titolo "Pupetta stira e ammira".
Ridere fa bene, ma soprattutto sorridere nei momenti tristi dei quali il nostro destino non è mai avaro è il sale che insapora la nostra esistenza.
Nel 2008, per forza di cosa, hanno frequentato alcune strutture ospedaliere napoletane e quale luogo migliore per trovare spunti per un nuovo lavoro? E così, nel mese di luglio è nata l'ultima commedia dal titolo "Ospedale degli infermi scalzi - stanza 3-2-7".
Siamo nel 2009 ed il mondo cambia tutto si modifica e si adegua ai tempi. Solo una cosa è rimasta uguale gli umini perdono sempre la testa per le donne. Certo tutti gli uomini e se poi si aggiunge che questi appartengono alla categoria dei politici,impettiti,potenti,ma sempre in fondo uomini,che nulla possono contro la bellezza d una donna .questo fa capire che non c'è religione,non c'è potenza economica,non c'è fede politica non c'è orgoglio che tenga e che davanti ad una donna si perde la "scienza" .
Ed è qui che entra in ballo "Mia cognata è una star" dove in un turbinio di esilaranti situazioni la protagonista tenta con tutte le sue armi di seduzione per raggiungere il fine dei suoi scopi.
Nel 2010 ecco "Intrigo a villa Sansevero" dove alla velocità del pensiero,come su un immaginaria macchina del tempo,sarete catapultatinel 1797,dove in una Napoli ancora effimera e contraddittoria, il nobile era ancora nobile ed il servo ancora servo.
Spensieratezza,passione,rivalsa ed intrigo animeranno ipersonaggi di questa vicenda,che vi lascerà sospesi e senza respiro fino all'ultima battuta.
Passa fugace anche il 2011 e quasi sul filo di lana giunge l'ultima "fatica".
"Tre sorelle tutte per me" è una commedia che sfiora con ironia e divertenti situazioni il mondo del sesso, facendo emergere comportamenti e argomenti che fino a qualche anno fa venivano insabbiati perché al limite della decenza. Oggi invece, atteggiamenti provocatori, incontri di gruppo, donne sessualmente emancipate e aggressive sembrano aver preso il sopravvento fino a diventare quasi la normalità.
Nel 2012 nasce "Quattro rose e un tulipano"
Commedia attualissima che tratta con umorismo, leggerezza e realismo il tema dell’omofobia irrazionale, ma solo per partito preso, nei confronti del mondo gay. In una villa di campagna si consuma, inavvertitamente, la difficoltà di chi vuole liberamente dichiarare e vivere la propria condizione di coppia non etero e di chi invece si oppone tenacemente. Al culmine della vicenda, sarà poi una figura emblematica, che inaspettatamente e con estrema semplicità, porrà fine allo scontro, ristabilendo l’equilibrio e il buon senso che, ci si augura, anche la nostra società dovrebbe raggiungere.